Essere un buon preparatore atletico o fisico o personal trainer (serio, eh! Non i pittì dell’ultima ora), non si riduce solo ai cambiamenti e miglioramenti che porti; in quelli son bravi (quasi) tutti.
Essere un buon preparatore atletico o fisico o personal trainer è saper creare la connessione tra il muscolo e la mente del tuo atleta… e te!
Saper creare questa sorta di triangolo connettivo non è sempre semplice.
Ogni atleta ha esigenze diverse e le esprime nei modi più disparati.
A volte ti capita di far male, perché capita a tutti, ed impari.
Con altri impari dal miglioramento e a migliorarti.
Ad altri insegnerai il successo, altri ancora diventeranno essi stessi il segreto del tuo successo.
Di alcuni vedi il sorriso, di altri come cambia la vita e la loro gratitudine verso te e il tuo lavoro.
Già… la gratitudine: una grossa fetta che ripaga il tuo impegno a dare sempre il massimo.
Essere un buon preparatore atletico o fisico o personal trainer non è facile, l’importante è conoscere e superare i propri limiti, non far ciò che non compete, ma provare a risolvere i problemi più improbabili. Purché si raggiungano gli obiettivi prefissi.
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